Cagliari
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La mattina mi sveglio presto e insieme alla mia macchina fotografica girovago per la città. Mi piace osservarla la mia Cagliari, mi piace sentirne l’odore quando passi nelle vie, mi piace guardarla.

Lei colma di difetti e piena di pregi. A volte l’amo tantissimo, altre volte non la sopporto. Ma non riesco mai a lasciarla, ogni volta che mi allontano per più di dieci giorni, non vedo l’ora di rientrare: rientrare nella mia città e sentirne l’odore e il rumore.

Tutte le città hanno dei rumori e Cagliari non è da meno, ogni quartiere ha il suo. Da bambina facevo un gioco, mi ricordo che in macchina di mio padre mi mettevo nel sedile di dietro con gli occhi chiusi e cercavo di riconoscere le vie dai rumori che sentivo…a volte lo faccio ancora, magari quando si rientra in macchina con gli amici, chiudo gli occhi e via.

Girando per la città osservo soprattutto i suoi particolari, Cagliari ne è satura, se si è veramente attenti ogni angolo ha milioni di cose da raccontare, dal topolino che passa la notte sul filo dell’enel vicino al libarium, dalla temperatura dell’aria che cambia quando ti avvicini nelle strade vicino a Monte Urpino, all’odore del mare in viale Poetto, al calore del sole sulla pelle, nei chioschi sulla spiaggia praticamente per tutto l’inverno: Cagliari è tutto questo e anche molto di più.

Sito di Sabina

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