Share

ECCE HOMO – Anatomia di una condanna, 3 e 14 febbraio 2017 ore 21.00
Fuochi sulla collina, 15 febbraio 2017 ore 21.00

ECCE HOMO – Anatomia di una condanna

Il debutto romano di uno spettacolo che indaga le ultime ore di Gesù. Ore delle quali in genere si sa poco ed ancora meno si conosce della situazione politica e militare della Palestina in quegli anni.
Perché Gesù venne arrestato? Quali le accuse? Che cosa spinse il procuratore romano ad emettere una sentenza capitale? I vangeli (canonici e non) danno una spiegazione esauriente – e concorde – degli avvenimenti? O no? Perché si parla così poco di Maria, nulla si dice di Giuseppe? Chi era davvero Giuda? Perché tradì?
Se ci si cominciano a porre queste domande si vede subito che di una vicenda raccontata cento volte si sa in generale pochissimo; i lati oscuri e le domande inevase prevalgono nettamente sui fatti noti. La scoperta di un Gesù non “vittima di un gioco di potere”, bensì pronto a mettere in gioco per le sue idee la sua stessa vita.
La scoperta, per certi versi stupefacente, è che un Gesù legato alla terra e al tempo, sostenitore di un messaggio rivoluzionario, rifulge di una luce più intensa del consueto, facendosi ancora più affascinante e commovente.

Fuochi sulla collina

L’incontro-spettacolo, dedicato ad Ivan Graziani, il musicista italiano rivoluzionario, in grado di far dialogare rock e cantautorato, amato e non ricordato abbastanza, concepito dal figlio Filippo, che lo interpreta come nessuno, e da Andrea Scanzi, che a teatro ha già portato con successo Giorgio Gaber e Fabrizio De André.
Il titolo fa riferimento a una delle canzoni più ispirate della musica italiana, “Fuoco sulla collina”, ma allude anche alla maniera del tutto personale che aveva Ivan Graziani nel declinare le sue tematiche. Negli anni affollati – i Settanta – in cui la musica d’autore si impegnava dichiaratamente, e a volte didascalicamente, Ivan cercava sempre una via tutta sua: poca politica, ma tanto sociale. Testi immediati, ma per niente semplici. E una capacità rara di inventare trame sonore mai scontate, nonché felicemente azzardate.
Lo spettacolo alterna la narrazione di Scanzi alle interpretazioni di Filippo. Entrambi ne ripercorrono la carriera e i mille snodi, cercando di stanare non solo i brani più noti (Lugano addio, Taglia la testa al gallo, Monna Lisa, Pigro), ma anche gli episodi meno famosi: i ritratti stralunati (Io che c’entro), gli squarci di provincia (Scappo di casa), gli scherzi ispirati (Motocross), la smisurata ritrattistica femminile (Paolina) e le incursioni noir (Fango).

Leave a comment.