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È contemplata anche nel Beer Judge Certification Program ed è uno stile brassicolo ormai consolidato che testimonia l’unicità dell’Italia nel mondo: l’Italian Grape Ale.

Nella sezione style guidelines del B.J.C.P. l’I.G.A. viene descritta come una Ale italiana caratterizzata dall’impiego di diverse tipologie di uve, sotto forma di frutta o mosto, e che può essere interpretata di modo che ne risulti una birra rinfrescante oppure complessa, facendo in modo che le note olfattive tipiche del vitigno impiegato possano esprimersi senza però prevaricare gli altri sentori; per la produzione di questa espressione birraia tutta italiana si possono impiegare luppoli e malti senza particolari vincoli o limitazioni e,da questo punto di vista, le I.G.A. risultano molto flessibili nel modello interpretativo di chi le realizza, si possono presentare con colori che vanno dal giallo dorato all’ambra scura e con  proprietà organolettiche molto diverse tra loro.

L’inventiva dei mastri birrai italiani ha saputo imporsi a livello internazionale dimostrando non soltanto che l’I.G.A. rappresenta un importante anello di giunzione tra il mondo brassicolo e quello vitivinicolo in un paese che, come il nostro, vanta una millenaria tradizione nella produzione e nel consumo di vino, ma che il valore aggiunto di questo nuovo modo di bere birra è nella grande competenza e artigianalità che lo rendono un prodotto ad altissimo valore qualitativo.

Dopo le prime sperimentazioni del birrificio sardo Barley nel 2008, possiamo affermare senza ombra di dubbio alcuno che il pioniere dell’Italian Grape Ale è Nicola Perra, ma da allora ne è passata di birra attraverso i nostri boccali e anche in Campania, la terra ampelograficamente più ricca e dove anticamente la birra si produceva col gruyt, sono sorte delle espressioni eccezionali di questa tipologia di birre grazie a dei talentuosi artigiani.

Prisco Sammartino, classe del ’66, deus ex machina del birrificio artigianale Bella ‘MBriana di Nocera Inferiore, è uno di loro . La sua grande vocazione per il territorio si è già espressa attraverso l’impiego, oltre che di malti e luppoli, di materie prime assolutamente autoctone che, dall’area vesuviana al Cilento, passando per l’Agro Sarnese Nocerino, hanno modellato il suo “marchio di fabbrica” e acceso il suo estro dando vita a birre al melograno, all’albicocca “pellechiella” del Vesuvio e al fico bianco cilentano, solo per citare alcuni esempi.

Da birraio estroverso e poliedrico, circondato da vini straordinari, ad arrivare a produrre Mostò, la sua personale interpretazione di Italian Grape Ale, il passo è stato breve. Infatti dopo le prime riuscitissime Mostò a base di uve Caprettone e di Primitivo per la produzione di Falerno del Massico, Prisco ha voluto cimentarsi con due vitigni emblematici della sua terra: il Fiano e l’Aglianico. Naturalmente non si è rivolto ad un produttore qualsiasi ed ha pensato bene di incontrare Giuseppe Pagano, patron dell’Azienda Agricola San Salvatore 1988.

Il dott. Giuseppe Pagano e L’arch. Prisco Sammartino

Da autentici  uomini del territorio quali sono, si sono riconosciuti da subito, sia nei valori comuni che nella filosofia produttiva, e con gusto hanno brindato, a lavoro compiuto, con le Italian Grape Ale frutto dei mosti di Fiano ed Aglianico che Giuseppe Pagano, ideatore dell’outlet del gusto “La Dispensa di San Salvatore” tra l’altro, ha voluto donare al nostro alchimista brassicolo, certo degli ottimi risultati.

Per le due versioni il procedimento ha visto l’impiego del 20% di mosto di vino nel mosto di birra in piena fermentazione in contenitori di acciaio inox e, successivamente, una piccola percentuale di mosto di birra per innescare una rifermentazione in bottiglia per ottenere il perlage necessario.

Mostò 2017 Italian Grape Ale da Mosto di Fiano Igt Paestum

Giallo dorato con lieve opacità, dalla consistenza mediamente corposa e dalla schiuma fine, tendente alla compattezza e con frizzantezza piuttosto decisa.Un inizio di grano saraceno lascia spazio a note erbacee di fieno, fruttato di pomodoro giallo e bergamotto, con finale di timo e tè verde, caratteristiche che le conferiscono una buona e durevole elevazione olfattiva. Al palato una dolce nota vinosa e mielata veicola una scia di lievieto fragrante, per un finale che riconferma i sentori agrumati e percezione lievemente luppolata. Un equilibrio che ruota sulla morbidezza iniziale e si controbilancia con una fresca nota amara. Di buona persistenza gustativa e di piacevole intensità.

Mostò 2017 Italian Grape Ale da Mosto di Aglianico Igt Paestum                                               

Dal colore giallo ambrato di media intensità, abbastanza limpida e corposa, dalla spuma cremosa e persistente. Al naso i profumi maltati, la piacevole percezione della caramella d’orzo e le note floreali di viola, virano verso le fragoline di bosco ed una scia vanigliata per un’intensità olfattiva che richiede maggiore attenzione ma costante nella persistenza olfattiva. il palato vede una piacevole e decisa percezione dell’amaro che generosamente si concede fino alla fine indossando note agrumate, piacevole riconferma del malto con una retronasalità di tabacco biondo e polpa d’albicocca. Equilibrio calibrato, piacevole frizzantezza, buona intensità gustativa e dalla lunga persistenza.

Dunque un connubio interessante quello tra realtà continuamente in fermento quali Bella ‘MBriana Brewing e l’Azienda Agricola San Salvatore 1988 che confidiamo abbia un seguito e ci regali altre gustose sorprese da assaporare.

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